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Title
Das Fest in der Orangerie zu Schönbrun – 7. Februar 1786
Language
German
Description (de)
„ Das Fest in der Orangerie zu Schönbrun – 7. Februar 1786“ Autor: Johann Hieronymus Loeschenkohl (Vorderseite) Radierung (Schrift gestochen) 246 x 571 mm. Bilddarstellung 151 x 551 mm, altkoloriert. Ein weiter und hoher gewölbter Raum, links ein Podium, bezeichnet a) „Ein Theater für die Oper“, rechts ein Podium, bezeichnet b) „Ein Theater für die Comödie“. In der Mitte des Raumes ein langer Tisch an dem eine vornehm gekleidete Gesellschaft (45 Personen) von Damen (21) und Herren (24 davon 2 ? Knaben) in meist bunter Reihe angeordnet sitzen. Der Hintergrund und die Seiten des Raumes sind erfüllt von nach rückwärts ansteigenden stufenförmig angeordneten meist kugeligen Orangenbäumen. Der Raum ist von 20 Lustern erhellt. Der Boden besteht aus Ziegeln. Papier 343 x 660 mm, starkes geripptes Büttenpapier, fleckig, rechte untere Ecke abgerissen, obere rechte Ecke abgerissen jedoch mit Klebeband fixiert. Auf der Rückseite der linken oberen Ecke in Bleistift „A Monsieur // Monsieur le Comte Ernest // de Hoyos“. Auf der Rückseite der linken unteren Ecke, diese mit Knickfalte, in Rotstift „S-I-3-1/ e“. Entdeckung des Bildes: Im Jahr 2005, im Zuge von Dreharbeiten eines Fernsehteams in der Universitätsbibliothek Wien, das auf der Suche nach alten handkolorierten Wien-Plänen war, fanden die Bibliothekare Sieghard Neffe und Leopold Cornaro ein bis dahin unbekanntes Bild, das sich bald als „Sensationsfund“ für die Musikwissenschaft erweisen sollte.
Description (it)
Una fredda sera del mese di febbraio del 1786, Giuseppe II imperatore d´Austria, fece organizzare nella orangerie del palazzo di Imperiale di Schönbrunn una festa di primavera che si trasformò in una singolar tenzone di portate storiche. Qualche settimana prima aveva ordinato ad un certo Wolfgang Amadé Mozart, giovane talento da poco arrivato sulla scena musicale viennese, di creare e di rappresentare una nuova opera, un atto unico, su un palco allestito per l´occasione. Il pubblico, scelto fra i membri delle famiglie più importanti di Vienna, sarebbe così stato chiamato ad assistere ad una opera scritta in lingua tedesca – Der Schauspieldirektor, ovvero L’impresario – che stava in contrapposizione ad un’altra, scritta in italiano, anch’essa ordinata dall’Imperatore qualche giorno addietro – e che sarebbe stata rappresentata su un altro palco da Antonio Salieri, all´epoca Direttore Musicale di Corte a Vienna. Salieri presentò Prima la musica, poi le parole, facendola accompagnare dalle parole di Giambattista Casti, in quel momento aspirante poeta laureato alla corte di Vienna e per così dire erede culturale di Metastasio, che quella carica aveva ricoperto a Vienna per anni. Anche Casti aveva un rivale, un altro italiano, Lorenzo da Ponte. La orangerie è un edificio enorme, lungo 179 m., riscaldato anche d’inverno e in cui le piante esotiche come gli aranci, venivano poi fatte svernare. Già nel 1785 si era svolta una festa del genere, ma questa volta la situazione era diversa. Non si trattava di ascoltare semplicemente della musica. Si trattava di assistere a due atti unici, creati su ordinazione per volere dell’imperatore, uno in lingua tedesca, ideato dal genio di uno dei più fantastici astri nascenti del mondo della musica, l’altro invece era un esempio di opera buffa scritta in italiano e scaturito dall’arte di due grandi autori italiani che stavano per giungere proprio a Vienna all’apice della loro carriera. I due palchi erano divisi da una grande tavolata. Si parlò, si bevve, si banchettò, si discusse, si fece musica per ben 6 ore. Colui che alla fine riscontrò i favori dell’illustre pubblico fu Antonio Salieri, che ebbe come ricompensa 100 ducati. A Wolfgang A. Mozart furono corrisposti 50 ducati. La scena del banchetto è stata raffigurata da Hyeronimus Loeschenkohl, su un manifesto che riproduce i due palchi e una quarantina degli 82 commensali allora presenti. Alla cena parteciparono fra gli altri Maria Cristina, sorella di Giuseppe e reggente dei Paesi Bassi, nonché Alberto, suo marito, che nel corso delle guerre napoleoniche avrebbe poi dovuto trascorrere qualche anno a Vienna, fondando fra l´altro quello che in seguito sarebbe diventato uno dei musei d´arte più interessanti d´Europa, l´Albertina. Oggi possiamo ricostruire la serata, grazie ad una serie di documenti fra i quali citiamo: l’accurata e dettagliata incisione creata da Loeschenkohl, sconosciuta ai più essendo stata rinvenuta per caso due anni fa nella Biblioteca Centrale dell’Università di Vienna e che abbiamo il piacere di pubblicare in anteprima su questo giornale (1) ; i diari del giovane massone Conte di Zinzendorf, che partecipò alla serata; un articolo apparso il 9 febbraio 1786 nella Wiener Zeitung, ancor oggi gazzetta ufficiale della Repubblica Austriaca; la documentazione degli archivi imperiali che conservano la lista degli invitati. La orangerie di Schönbrunn esiste ancora e ha ospitato in seguito altre feste di questo genere, fra l’altro anche quelle del Congresso di Vienna, il cui management musicale fu, ancora una volta, organizzato da Antonio Salieri. (1): Una analisi dettagliata dell’incisione ed una ricostruzione della serata redatte da 13 esperti saranno pubblicate quest’estate presso la casa editrice Vienna University Press bei V6R unipress Wissenschaftsverlag, Göttingen
Description (en)
This is the representation of a celebration held at the Orangerie of Schoenbrunn in 1786
Keywords (de)
Orangerie, Mozart, Salieri, Prima la musica e poi le parole, Der Schauspieldirektor
Keywords (it)
Salieri Antonio Prima la musica e poi le parole l'impresario
Coverage (de)
1786, Aufklärung, Salieri, Mozart
Author of the digital object
Paolo  Budroni
Format
image/jpeg
Size
4.5 MB
Educational
Language
German
Licence Selected
CC BY 2.0 AT
Description or Additional Data (de)
Copyright: Universitätsbibliothek der Universität Wien. Wien 2008
ÖFOS 2002
Music
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Cultural economics
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