Abstract
La letteratura assiriologica ha solo recentemente iniziato a guardare alle sue fonti con l’intenzione di ricostruire le modalità con cui il corpo umano era costruito e percepito nell’antica Mesopotamia. In questo contesto, un tema cruciale che non ha ancora ricevuto la dovuta attenzione è il rapporto tra ideali di perfezione corporea e corpi classificati come diversi o devianti. Questo contributo si concentra sulla descrizione di corpi che rientrano nelle tre categorie di “ideale”, “normale” e “disabile” e discute in che modo esse interagiscano in un gruppo di fonti che in Assiriologia prende il nome di “letteratura di erudizione”, un’ampia categoria che include testi di divinazione, testi rituali, testi sapienziali e testi letterari tout court. Questo corpus riflette il mondo concettuale e i valori degli scribi e degli eruditi che nel primo millennio a.C. in Mesopotamia gravitavano intorno alla corte reale, soprattutto quella Assira nella prima metà del primo millennio a.C., e al tempio, soprattutto i templi babilonesi nella seconda metà del primo millennio a.C. Questo contributo dimostra attraverso una serie di esempi come diversi tipi di testi facciano ricorso agli stessi motivi quando si tratta di descrivere corpi “ideali”, corpi “normali” e corpi “disabili”, rilevando così legami intertestuali inaspettati. Allo stesso tempo, lo studio della interazione tra questi tre tipi di corpi apre una finestra su alcuni valori fondamentali delle società del Vicino Oriente antico.